In questo articolo vi spieghiamo cos’è un pigmento, quali sono le caratteristiche di un pigmento di qualità, e come fare a riconoscerlo.
Come devono essere i pigmenti per la dermo-pigmentazione e il microblading?
Come devono essere i colori, si perché in effetti, si dice, sbagliando, pigmento ma si chiamano colori. Il pigmento è un ingrediente dei colori e sono le particelle di materia prima che danno il colore al colore, appunto.
Come riconoscere un valido pigmento
Un colore, o pigmento, da trucco permanente o microblading che è utilizzato per sopracciglia tatuate, o per tatuare a livello estetico occhi o labbra, deve avere alcune caratteristiche per essere a norma. Alcune di queste caratteristiche sono riconoscibili a occhio fin dal primo contatto.
Il colore o pigmento per la dermo-pigmentazione o microblading è necessario che sia riconoscibile dalla scatola o involucro esterno, dove fin da subito. Deve essere evidente che si tratta di un colore da tatuaggio anche ai non professionisti. La dicitura “colore o pigmento ad uso professionale per uso dermopigmentazione o trucco permanente” deve essere nella lingua in qui il prodotto è commerciato. Se siamo in italia dobbiamo trovare prodotti con le etichette in Italiano.
Sempre in Italiano devono essere riportate le dicitura degli ingredienti, poi riportate con la nomenclatura internazionale INCI. Cosa ancora più importante modo d’uso e avvertenze.
L’importanza del foglietto illustrativo
Un’altra caratteristica evidente a tutti, è il foglietto illustrativo, è obbligatorio per legge che il prodotto sia munito di un foglietto illustrativo (detto bugiardino). Deve indicare in tutte le lingue dove il prodotto è venduto, la qualità, composizione, modo d’uso, controindicazioni, garanzia, modo di conservazione, e altre informazioni come i dati del produttore o il responsabile di immissione in commercio, un contatto per le emergenze e altri dati relativi a prodotti e azienda.
Il responsabile dell’immissione in commercio, in oltre, deve fornire su richiesta o direttamente agli acquirenti la scheda di sicurezza detta MSDS.
Perché il pigmento deve essere protetto da un involucro
Agli occhi invece dei professionisti, il prodotto deve superare altre dettagliate istruzioni dettate dalla regolamentazione comunitaria R.E.SAP. Un esempio è il fatto che un pigmento non può presentarsi in una semplice bottiglia, ma in un involucro che lo protegga dall’aria esterna, e dal rischio di contaminazione batterica incrociata. In effetti la risoluzione RESAP, indica come i colori o pigmenti debbano ormai essere confezionate in piccole dosi monouso da 1 – 3 ml, oppure in flaconi airless® con dosatore a pompa che non faccia entrare aria all’interno del flacone.
Come vengono classificati i pigmenti
I colori da dermopigmentazione o microblading devono essere segnalati e registrati presso un portale nazionale dell’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ perché non sono ritenuti né cosmetici né farmaci o medicali, in quanto vengono utilizzati da personale non medico, e vengono in qualche modo iniettati al di sotto della cute. I cosmetici non possono essere inseriti sotto cute, e per cui i pigmenti o colori vengono ritenuti “ALTRE SOSTANZE O SOSTANZE PERICOLOSE” e a differenza dei cosmetici o dei medicali devono essere registrati presso appunto le autorità sanitarie, ISS.
La componente etica nell’utilizzo del pigmento
L’ultima cosa importante da segnalare, è il contenuto. I professionisti più etici ormai sono consapevoli che devono evitare prodotti con al suo interno materie prime di origine petrolifera come acrilici lacche industriali (shellac) o altre sostanze ritenute ormai dubbie per non dire pericolose, come un eccesso di ammine aromatiche.
La scelta del giusto prodotto migliora la vita dell’operatore e del cliente. In un settore dove il colore o pigmento incide di pochi euro per ogni trattamento, è molto importante che gli operatori siano attenti alla qualità e non al prezzo.