L’arte del trucco semipermanente è stata declinata in varie forme grazie all’impegno dei tanti professionisti in tutto il mondo, che hanno studiato la tecnica e si sono impegnati ad evolverla in nuove direzioni per garantire risultati impeccabili e per permettere a chiunque di avere l’aspetto desiderato e sognato.
Per andare a modellare le sopracciglia esistono differenti opzioni con differenze negli effetti ottenuti o nella modalità di esecuzione.
Vediamo, allora, in cosa si distinguono:
- microblading
- microfeathering
- microshading
In cosa consiste il microblading?
La tecnica del microblading prevede l’utilizzo di un tool manuale dotato in punta di una lama composta dall’insieme di aghi sottilissimi, con un numero che varia da 3 a 18 per adattarsi ad ogni fase del trattamento e ad ogni effetto estetico desiderato.
Il microblading prevede di usare questo strumento, unico nel suo genere, per ‘disegnare’ pelo a pelo le sopracciglia, depositando un particolare pigmento biocompatibile nello strato più superficiale della pelle.
La combinazione di tool, pigmento e profondità del suo deposito permette di ottenere un risultato estremamente naturale, che modella, corregge o ridisegna completamente le sopracciglia senza che si veda l’intervento artificiale.
Sempre per via di queste caratteristiche, il risultato sarà semipermanente, con una durata media di 12 mesi prima di richiedere un ritocco o decidere di lasciarlo scomparire perché non si desidera più quel look.
Il microblading richiede due sedute concordate nel prezzo iniziale (disegno delle sopracciglia e controllo più ritocco dopo un mese, durante il quale utilizzare appositi prodotti aftercare) per poi non avere più bisogno di cure per tutto l’arco della sua durata, pur comunque beneficiando da alcuni accorgimenti per prolungare gli effetti estetici sopra l’anno.
Cos’è, invece, il microfeathering?
Il microfeathering è pensato per riempire le sopracciglia senza andarne a modificare radicalmente la loro forma: si tratta quindi solo di un approccio differente alla cura delle sopracciglia, poiché l’esecuzione tecnica è la stessa, con l’utilizzo del medesimo tool dotato di lame sottili per depositare il pigmento.
La tecnica prevede due sessioni distanziate tra loro da 6 a 8 settimane, che permette di effettuare il trattamento e poi ritoccarlo nel secondo momento.
Si può quindi parlare di un diverso orientamento del microblading piuttosto che di una tecnica differente: si tratta dello stesso principio applicato in maniera più specifica.
Il microfeathering, poiché ha un’azione riempitiva, dipende dalla quantità di sopracciglia da cui partire e attorno a cui lavorare, perciò in casi come l’alopecia o altre circostanze di ricostruzione si parla di microblading.
E allora cos’è il microshading?
Il microshading punta ad effetti più spessi, pieni e decisi per le sopracciglia e per questo motivo può utilizzare, in aggiunta al tool manuale, uno strumento elettrico per creare numerosi punti di deposito di pigmento, diversamente dal microblading che ‘disegna’ le sopracciglia pelo a pelo.
Nonostante questa differenza di approccio, il microshading ha una durata simile al microblading.
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