Il trattamento di microblading viene effettuato in due sedute poiché nella prima, dopo la definizione della forma delle sopracciglia con il cliente, viene depositato il pigmento con un tool che effettua micro-tagli sullo strato più superficiale della pelle; bisogna quindi lasciar passare un mese affinché la pelle guarisca prima di effettuare i tocchi finali. Ecco qualche consiglio per prendersi cura di sé nel corso di quei 30 giorni e cosa fare dopo il trattamento, per aumentare la durata degli effetti del microblading.
Microblading: la guarigione
Per sua natura, il microblading è un intervento estetico invasivo, per quanto molto contenuto in termini di disagio e di dolore: la particolare lama utilizzata per il trattamento è composta da tanti sottili aghi disposti fianco a fianco, che permettono di praticare piccolissime incisioni superficiali; lo strumento quindi non affonda nella pelle a differenza dei macchinari per tatuaggi e ciò permette di contenere la sensazione di dolore; combinato con apposite creme anestetiche, il microblading risulta indolore, salvo per soggetti particolarmente sensibili.
Rimane comunque il fatto che la pelle deve guarire dopo questi tagli, per quanto sottili. Cosa fare nel primo mese dopo il microblading?
La pelle inizia il suo processo naturale di guarigione, formando delle crosticine per ricostruire i tessuti incisi: è fondamentale non toccarle o rimuoverle, riaprendo le ferite si rischia di rimuovere o compromettere il pigmento, che ricordiamo è depositato nello strato più superficiale della pelle e non si è ancora legato in maniera stabile alle cellule dell’epidermide. Le crosticine ci impiegano dai 5 ai 10 giorni a scomparire naturalmente: in questo periodo è importante bagnarle il meno possibile (se necessario, avere cura di tamponare dolcemente la zona interessata) e in generale nell’arco del mese evitare di prendere il sole (e men che mai l’acqua salata o clorata, visto il punto precedente), evitare di mettersi in condizioni di sudorazione intensa (sauna, palestra,…) e non utilizzare make up per le sopracciglia o creme non indicate dall’operatore che ha effettuato il trattamento di microblading.
Bisogna anche tenere conto che il pigmento inizialmente apparirà più scuro di quanto concordato in fase di definizione del risultato desiderato: questo effetto, causata dall’ossidazione, è perfettamente naturale e tenuto in considerazione dall’operatore durante la fase di selezione del pigmento. Al termine dei 30 giorni e della seduta di ritocco, le sopracciglia assumeranno il colore corretto.
Microblading: la cura
Il microblading dura mediamente un anno a seconda del tipo di pelle; dopo la seconda seduta post-guarigione, che serve a verificare che il processo si sia svolto correttamente e a effettuare gli ultimi ritocchi, non sono richiesti ulteriori interventi, salvo che si desideri rinnovare il trattamento prima che i pigmenti vengano riassorbiti dalla pelle. Il vantaggio del microblading è proprio il non richiedere attenzioni o cure, rimarrà impeccabile per mesi e mesi.
Visto che il processo di smaltimento naturale del pigmento è legato ai cicli di rinnovo delle cellule epidermiche, alcuni stili di vita renderanno il microblading più duraturo, altri meno: abbronzatura e bagni frequenti, attività fisica intensa e abitudinaria, alimentazione sono solo alcuni esempi di comportamenti che influiscono sullo stato della pelle. Anche in questi, comunque, esistono prodotti appositi pensati per aiutare le sopracciglia trattate con il microblading.
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