È ormai pratica comune nella nostra società iper-connessa informarsi su internet prima di fare un acquisto o di provare un’esperienza mai fatta prima d’allora, per cercare conferme e confronti da parte della Rete a supporto (o a confutazione) delle proprie intenzioni.
Può quindi capitare che, informandosi sul microblading, si incontrino storie di persone che hanno avuto problemi, a volte anche gravi, dopo essersi sottoposti a uno di questi trattamenti.
Il microblading è quindi pericoloso? No, se effettuato da professionisti certificati, che possono dimostrare di aver imparato questa tecnica estetica da istituti o Master riconosciuti e che posseggono tutte le autorizzazioni legali e igienicosanitarie per esercitare la propria professione.
Il microblading, infatti, rientra nella categoria medica di ‘intervento invasivo’, ovvero che prevede l’inserimento di un corpo esterno nell’organismo: il nome, però, non deve certo spaventare, perché anche un prelievo di sangue rientra in questa categoria!
Il microblading è quindi un intervento a bassissima invasività, che utilizza uno strumento dotato di sottilissimi aghi per effettuare micro-tagli sulla superficie della pelle per depositare così del pigmento biocompatibile nello strato più superficiale dell’epidermide: il risultato è che questi colori, adeguatamente distribuiti grazie alla competenza dell’operatore, andranno a ridefinire l’aspetto delle sopracciglia con un effetto simile al make up, ma che rimane in maniera semipermanente perché il pigmento è legato alle cellule e non semplicemente depositato sulla superficie. La natura biocompatibile di questi colori fa sì che siano smaltiti in maniera naturale e senza effetti collaterali dall’organismo nel tempo, mediamente dopo un anno dal deposito originario.
La descrizione del trattamento di microblading indica già i potenziali rischi della tecnica, se eseguita da operatori inadeguati.
Continuando il paragone con un’iniezione con una siringa, siamo tutti a conoscenza di quanto sia importante che l’ago sia sterile, poiché ciò può causare infezioni, anche gravi come l’AIDS, per il nostro organismo. Tutti gli strumenti e componenti per il microblading devono essere assolutamente sterili e per questo motivo tutto ciò che va a contatto diretto con la pelle del paziente deve essere monouso: operatori competenti e professionali apriranno confezioni sigillate di fronte al loro cliente, per rassicurarlo sulla natura sanitaria della procedura che stanno per eseguire. Questo non vale solo per i micro-aghi, ma anche per i pigmenti utilizzati. È bene quindi stare attenti a questi particolari quando ci si reca da un operatore!
Controindicazioni del Microblading
Da parte sua, il cliente deve essere conscio delle proprie condizioni di salute preesistenti.
I pigmenti di qualità sono pensati con formule il più ipoallergeniche possibili, che cercano di minimizzare i rischi di reazioni allergiche nel maggior numero possibile di soggetti: tuttavia, nessun prodotto, anche al di fuori del microblading, può essere completamente sicuro per il 100% della popolazione. I componenti utilizzati nei pigmenti sono chiaramente indicati ed elencati, perciò un operatore potrà avvisare preventivamente clienti con particolari situazioni immunitarie. Chiaramente, operatori inadeguati in primo luogo potrebbero usare pigmenti di qualità inferiore, che non rispettano i medesimi standard sanitari.
Bisogna anche considerare che il microblading prevede l’esecuzione di micro tagli sulla pelle nella zona delle sopracciglia perciò non potrà essere eseguito su individui affetti da malattie che hanno effetti su coagulazione e pressione sanguigna, disturbi epidermici (eczema, psoriasi, infiammazioni attive) e chi ha effettuato iniezioni di Botox nei 30 giorni antecedenti alla procedura. L’operatore professionista informerà il cliente di queste controindicazioni che non possono essere ignorate.
È quindi importante verificare di starsi rivolgendo a una persona competente, con le adeguate certificazioni per eseguire la sua professione e che prenda tutte le precauzioni fondamentali per il benessere del suo cliente che, da parte sua, deve essere cosciente di allergie e quadro clinico: in questo modo il microblading è una procedura completamente sicura e senza rischi per il paziente.