La qualità di un trattamento di Permanent Make-Up dipende soprattutto dalla competenza e dall’esperienza del professionista, ma ogni artista ha bisogno degli strumenti adatti per esprimere al meglio le proprie capacità. I tool per PMU e microblading nelle giuste mani permettono di raggiungere livelli d’eccellenza nello svolgimento del proprio lavoro.
Il Permanent Make-Up viene utilizzato usando strumenti digitali che, a seconda del modello utilizzato, permettono di regolare e monitorare profondità e frequenza di iniezione; fornendo vari informazioni sul processo in corso di svolgimento, aiuta l’operatore nell’effettuare il trucco permanente anche su zone particolarmente sensibili come labbra o sopracciglia, con particolari meccanismi di regolazione che permettono di depositare il pigmento nello strato desiderato del derma.
Il microblading invece si distingue per l’utilizzo di un tool manuale, richiedendo quindi all’operatore il pieno controllo di ogni aspetto del trattamento: starà quindi completamente alla sua competenza, alla sua esperienza e alla qualità della sua formazione la corretta esecuzione di questo particolare tipo di trucco permanente per sopracciglia. La scelta del tool manuale permette di disegnare ‘pelo a pelo’ le sopracciglia, riuscendo così a ottenere risultati più realistici, naturali e tridimensionali, celando completamente la natura artificiale dell’intervento.
Le maggiori difficoltà nel padroneggiare il tool quindi vengono compensate da un livello di qualità irraggiungibile con strumenti digitali o automatici: questo attesta ancora di più la professionalità dell’operatore, che è autorizzato ad effettuare il microblading solo dietro certificazione che attesti la piena padronanza del tool.
Sia nel caso del PMU che in quello del microblading vengono utilizzati dei micro-aghi, che permettono di depositare il pigmento nelle cellule dello strato più superficiale del derma; questi sottilissimi aghi vengono organizzati in diverse configurazioni per poter meglio adattarsi ai diversi risultati che si vogliono ottenere: per esempio, nel microblading formano delle sottili lame (da cui il nome della tecnica) a U oppure curve, che risultano più pratiche per realizzare un tipo di sopracciglia piuttosto che un altro.
I micro-aghi sono montati su testine che a loro volta vengono inseriti sul dermografo del PMU o sul tool manuale del microblading: questo le rende intercambiabili, sia per usare di volta in volta quella più adatta, sia per motivi di igiene e di sanità, visto che devono essere rigorosamente usa e getta, conservate in confezioni sigillate che vanno aperte di fronte al cliente per mostrargli il rispetto delle procedure di profilassi.
PMU e microblading condividono il tipo di pigmenti utilizzati: non devono causare problemi all’organismo una volta depositati sottopelle, ma al contempo devono offrire una resa del colore soddisfacente e stabile nel tempo, senza viraggi indesiderati. La selezione e la combinazione di particolari sostanze naturali, organiche e inorganiche, biocompatibili permette di soddisfare entrambi questi requisiti, creando pigmenti vividi che vengono riassorbiti spontaneamente dal corpo senza spiacevoli effetti secondari.