Il desiderio di bellezza accomuna molte persone, che cercano costantemente nuovi modi per esprimere sé stesse attraverso il proprio aspetto fisico. Il make-up permette di ridefinire e valorizzare come ci presentiamo agli altri e al mondo, ma spesso richiede molto tempo e molta cura per avere i risultati desiderati, senza aver comunque la garanzia assoluta che rimanga inalterato nel corso della giornata, tra sudore, pioggia e contatti.
Per trovare una soluzione a questo problema, l’estetica ha messo a punto tecniche di trucco permanente, ovvero mirate a ottenere risultati che durano… Permanentemente? No, semplicemente a lungo. La scelta del termine ‘permanente’ è una sorta di iperbole, per enfatizzare che i risultati di questo genere di trattamenti hanno una durata di svariati mesi, riuscendo anche a superare l’anno senza necessità di ritocchi e senza svanire.
Il trucco permanente o permanent make-up (PMU) è un trattamento estetico che prevede il deposito di pigmenti biocompatibili nello strato più superficiale della pelle (dermopigmentazione), con il risultato di ottenere gli stessi effetti di colorazione che si avrebbero col trucco: si può spaziare dal ridefinire il contorno e la pienezza delle labbra utilizzando il loro stesso colore oppure optare per rossi accesi e passionali per riprodurre l’effetto del rossetto; si può andare a disegnare l’eyeliner, con a disposizione tutte le scelte possibili, da un fondo discreto a segni decisi e spessi.
Il PMU può operare su numerose parti del viso e anche del corpo (viene usato, ad esempio, per scopi paramedicali, nascondendo cicatrici e ricostruendo l’areola mammaria dopo la mastectomia), permettendo di ridefinire il proprio aspetto a piacimento. Nonostante si parli di depositare sottopelle dei pigmenti, si tratta di un trattamento relativamente poco invasivo, che si può concludere nell’arco di poche ore: dopodiché si avrà un risparmio di tempo per ogni giorno in cui non si dovrà fare e disfare il trucco.
Essendo sottopelle il trucco permanente rimarrà impeccabile in ogni condizione, senza cambiamenti dei contorni o viraggi cromatici. Nel corso del tempo, i pigmenti biocompatibili verranno smaltiti naturalmente e senza conseguenze dal corpo col ricambio cellulare: mediamente si parla di un periodo dai 10 ai 14 mesi prima che la qualità del trucco permanente venga intaccata da questo processo, anche se la durata varia da caso a caso in base al tipo di pelle.
Viste queste considerazioni, il termine più adatto per indicare questo trattamento è quello di trucco semipermanente, ugualmente accettato e molto più appropriato: il fatto che però esista al contempo ‘trucco permanente’ e ‘trucco semipermanente’ tende a generare confusione, quando di fatto sono sinonimi. Il PMU non è permanente come può essere un tatuaggio, con cui a volte viene effettivamente confuso.
Trucco permanente e trucco semipermanente contengono diversi tipi di tecniche e di interventi, ognuno con le sue caratteristiche specifiche: tra questi troviamo il microblading, che utilizza un tool manuale dotato di una sottilissima lama formata da una serie di micro-aghi, che permette di depositare il pigmento sottopelle e ‘disegnare’ pelo per pelo le sopracciglia, per ridefinire a piacere la forma delle sopracciglia con un effetto naturale.