Cos’è la dermopigmentazione? La dermopigmentazione è un macrotermine che include molti tipi di trattamenti estetici anche di natura paramedicale, che permettono risultati duraturi, ma non permanenti, con il deposito di pigmenti sotto la pelle. Vediamo i segreti di questa tecnica.
Dermopigmentazione significa, letteralmente, l’atto di colorare la pelle, ma i due termini che compongono la parola non sono stati scelti a caso, anzi danno già importanti informazioni tecniche che definiscono le unicità di questo particolare trattamento.
La prima parte della parola, ‘dermo’ va ad indicare non la pelle nel suo complesso, ma è un suo strato specifico che si trova al di sotto dell’epidermide che è quello più superficiale: si chiama, per l’appunto, derma, un tessuto denso, riccamente vascolarizzato e innervato, molto resistente, ma comunque elasticizzato. La dermopigmentazione va ad agire proprio sulle cellule del derma, più precisamente su quelle dello strato più esterno e quindi più vicine all’epidermide, in modo da creare un risultato di colorazione visibile e naturale, che sembra proprio della pelle e non frutto di un intervento artificiale.
Anche la seconda parola, ‘pigmentazione’, non è scelta a caso e non significa semplicemente colorare la pelle (o il derma come abbiamo già detto), ma indica anche l’utilizzo di pigmenti, ovvero sostanze (sintetiche o naturali, che a loro volta possono essere organici o inorganici) che permettono di modificare il colore di un materiale con un risultato stabile e duraturo, a differenza di quelli che vengono definiti coloranti.
I pigmenti usati per la dermopigmentazione hanno formule di composizioni che variano da produttore a produttore, da stile a stile e da specificità di applicazione a specificità di applicazione. Le combinazioni più favorite sono quelle che integrano sostanze organiche e sostanze inorganiche, in modo da ottenere colori brillanti e di sicuro impatto visivo che permangono a lungo senza viraggi cromatici indesiderati.
La dermopigmentazione quindi, nella sua forma tecnicamente corretta, è l’atto di colorare il derma con l’introduzione di pigmenti. La combinazione di questi due elementi permette di creare una forma di colorazione semipermanente, differenziandosi da altri metodi concettualmente simili come i tatuaggi, veri e propri oppure di tipo estetico: un tatuaggio agisce su uno strato del derma leggermente più profondo e usa colori di natura differente e tale combinazione crea un risultato permanente.
La dermopigmentazione invece ha caratteristiche semipermanenti, ovvero il pigmento iniettato nelle cellule del derma viene smaltito naturalmente nel corso del tempo, pur mantenendo la sua presenza per un periodo di tempo di minimo un anno, soglia temporale oltre la quale è consigliato un trattamento di ritocco per ravvivare la colorazione oppure si decide semplicemente di lasciar fare alla natura il suo corso, smaltendo i pigmenti e tornando al proprio aspetto originale, senza conseguenze.
La dermopigmentazione racchiude quindi una serie di trattamenti più o meno specifici, che vanno ad agire su diverse parti del corpo per mascherare imperfezioni o puntare a particolari risultati estetici: tra questi troviamo il microblading che si rivolge esclusivamente alla definizione delle sopracciglia grazie all’iniezione di pigmenti per mezzo di uno strumento specificatamente creato per questo compito.
Per saperne di più sul microblading e sulle altre applicazioni della dermopigmentazione, contattateci.