Con PMU (permanent make-up), si intende una forma di dermopigmentazione che permette di ridefinire, esaltare o completamente ridisegnare aree del corpo e in particolare del viso, come labbra, sopracciglia e eyeliner.
Il trucco permanente deposita nello strato più superficiale del derma dei particolari pigmenti biocompatibili, ovvero con combinazioni particolari di sostanze organiche e inorganiche che li rendono il più universalmente possibile anallergici e sicuri per l’organismo.
A dispetto delle premesse, ci si può ritrovare con un lavoro di PMU insoddisfacente, per errore da parte dell’operatore, perché non all’altezza delle aspettative oppure perché ci è stancati di quel look.
Come si può togliere il trucco permanente?
Il modo migliore per togliere il trucco permanente è aspettare: a dispetto del nome, il permanent make-up non è definitivo come un tatuaggio; la particolare natura dei pigmenti utilizzati fa sì che il corpo sia in grado di smaltirli e assorbirli con il passare del tempo senza alcun effetto secondario, con un processo naturale, spontaneo e indolore. È quindi importante che il professionista scelto per il lavoro utilizzi i pigmenti adatti, sia per garantire il benessere del paziente, sia per prevenire viraggi cromatici indesiderati nel corso del tempo.
Ma quanto bisogna aspettare? Il PMU dura mediamente un anno, anche se il periodo di tempo può variare sia in positivo che in negativo in base al tipo di pelle e allo stile di vita dell’individuo. È quindi importante fare una valutazione caso per caso con il professionista a cui ci si sta rivolgendo, tenendo a mente che rimarrà comunque una stima indicativa.
Se il lavoro dell’operatore compromette in maniera palese l’aspetto naturale del viso oppure non si è affatto soddisfatti del risultato finale, ci sono modi per rimediare senza dover aspettare un anno o anche più.
Un’opzione è la correzione di vecchi lavori di PMU. Molti professionisti si sono specializzati in questa pratica, visto che il successo del PMU ha visto la comparsa di molti operatori non adeguatamente preparati o completamente improvvisati, attirati dalla prospettiva di cavalcare il trend: attenzione quindi a verificare che la persona a cui ci si sta rivolgendo abbia le adeguate certificazioni e licenze.
Attraverso la correzione, si parte dal risultato precedente per ridefinire i contorni e aggiustare i colori: questa pratica è ancor più difficile di un lavoro PMU da zero, perché richiede interventi di precisione per donare al cliente l’aspetto desiderato partendo da una base insoddisfacente; è anche importante sapere come i pigmenti già presenti si mischieranno con quelli nuovi per ottenere il colore voluto.
Esistono anche prodotti per la rimozione completa del pigmento, tendenzialmente a base salina, che vengono iniettati direttamente sottopelle: la procedura risulta comunque più invasiva e impedisce di fare un nuovo trattamento di PMU nei mesi successivi.
Un’opzione più alla portata di tutti è coprire i risultati di PMU con il make-up tradizionale, ma questo va ad annullare uno dei punti forti del trattamento, ovvero il risparmio di tempo in trucco, ritocco e strucco.